Si beh ok che ho il Nexus da poco, per fortuna non sono ancora così andato...
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HTC Wildfire White >Samsung Galaxy S GT-i9000/i9001 Black >Samsung Galaxy S3 White >Google Galaxy Nexus White >
Samsung Galaxy Note 2 White>Samsung Galaxy S4 White >LG G2 White >Samsung Galaxy Note 3 White >LG G4 Leather Brown >
Samsung Galaxy S7 Edge Black Onyx >
Samsung Galaxy S8 Midnight Black
collego il nexus con il cavetto, ed il programma non sente il nexus collegato, però si carica il telefono, come posso risolvere?
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Ma quale programma?
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spedito...di nuovo... mi hanno detto al centro di raccolta che sarà difficile la sostituzione del terminale dato che hanno già cambiato componenti quali scheda logica e display, ma non sanno che se il terminale torna nelle stesse condizioni anche questa volta inizio con le lettere del legale! comunque per informarvi: per avere la sostituzione bisogna aprire un reclamo, avendo però già con se un numero scheda assistenza. quindi io stasera l'ho consegnato al centro di raccolta e domani mattina apro il reclamo! vi aggiornerò a riguardo.
Fonte uniconsum
La sostituzione del prodotto difettoso prevista dal Codice del consumo continua ad essere oggetto di numerose liti fra venditori e consumatori, i quali hanno soltanto una vaga idea dei loro diritti. I venditori, invece, sono furbi, negano che la responsabilità del prodotto difettoso sia loro (invece è soltanto loro), dicono che bisogna rivolgersi al fabbricante, affermano che la garanzia è di un anno (invece è di 2 anni), dicono che quel modello è finito o non c’è la misura, rimandano il consumatore da Ponzio a Pilato e al massimo, ma è raro, rilasciano un “buono” per un acquisto sostitutivo, di cui il consumatore il più delle volte non sa che farsene. La questione è semplice e al tempo stesso spinosa: se, cioè, in caso di prodotto difettoso il consumatore abbia diritto, a sua insindacabile scelta, al rimborso del prezzo o alla sostituzione del prodotto, senza che il negoziante possa opporsi alla scelta fatta. Le controversie avvengono specialmente nel settore dell’abbigliamento, ove è problematica una riparazione del prodotto difettoso, anche perché non esistono centri di assistenza come per le auto o gli elettrodomestici.
Va ricordato, comunque, che la scelta del consumatore non è insindacabile, essendo soggetta a dei limiti. La legge concede innanzitutto al consumatore una prima opzione o alternativa: può chiedere la riparazione o la sostituzione, in entrambi i casi senza spese. Se però il difetto è lieve e facilmente riparabile in modo tale da ripristinare la completa integrità del prodotto e con una spesa decisamente inferiore al prezzo pagato, il consumatore non può chiedere la sostituzione, a meno che la riparazione non comporti “notevoli inconvenienti per il consumatore” oppure non sia effettuata “entro un congruo termine… tenendo conto della natura del bene e dello scopo per il quale il consumatore ha acquistato il bene”. Bisognerà quindi verificare caso per caso tali circostanze.
Solo successivamente la legge prevede, come ulteriore alternativa, il diritto del consumatore al rimborso del prezzo, ma alle seguenti condizioni:
• la riparazione e la sostituzione sono impossibili;
• il venditore non ha provveduto alla riparazione (o alla sostituzione) entro “un congruo termine”;
• la riparazione o la sostituzione hanno arrecato notevoli inconvenienti al consumatore.
Dalla formulazione legislativa appare quindi abbastanza chiara la scala dei diritti del consumatore all’atto della denuncia del difetto, più esattamente della “non conformità” del prodotto:
• deve accettare la riparazione se il difetto è lieve, se è poco costosa e se rende il prodotto completamente “conforme”;
• deve accettare la sostituzione se la riparazione è impossibile o troppo costosa, oppure se non è fatta entro un congruo termine, oppure, infine, se arreca notevoli inconvenienti;
• può chiedere il rimborso del prezzo soltanto quando i precedenti rimedi non sono possibili o non vanno a buon fine. In alternativa, può chiedere anche, a sua scelta, un parziale rimborso del prezzo, anzi la legge stabilisce il diritto al solo rimborso parziale del prezzo quando il difetto è di lieve entità e “non è stato possibile o è eccessivamente oneroso esperire i rimedi della riparazione o della sostituzione”.
Infine va ricordato che, qualora ricorrano le condizioni per il rimborso totale del prezzo, il consumatore non è affatto obbligato ad accettare un “buono” di pari valore per comprare un’altra cosa nello stesso negozio. La legge ha stabilito che, nel caso, si tratta di “scioglimento del contratto” di compravendita, mentre l’offerta di un “buono” configura una nuova proposta contrattuale del negoziante che il consumatore è libero di accettare o rifiutare.
...ora regolati un po te su come procedere
hedkandi87 (26-03-12)
ti ringrazio per la risposta più che esaustiva