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Discussione:

Monitorare i miei dipendenti

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  1. #41
    gGx
    gGx non è in linea
    Androidiano L'avatar di gGx


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    Quote Originariamente inviato da VYCanisMajori Visualizza il messaggio
    Salv[...]

    Se non dovesse esistere un software simile GRATUITO sono disposto a donare 10 euro a chi si mette di buona volontà per scrivere questo software per me.

    Vi ringrazio ed aspeto risposte!
    Nooooo, questa la devo assolutamente riportare su anddev.it. Troppo LOL

    Ridiamoci su perché ci sarebbe da piangere...

    Io per 10 euro posso scrivere un'applicazione composta da un'unica schermata con un unico pulsante che, quando premuto, ti si manda a ca***e con un insulto in una lingua diversa. Per 15 euro poi scrivo anche una versione PRO che in più ti visualizza la traduzione (così è più efficace).


    Inviato dal mio Gingerbread on Sapphire usando Tapatalk

  2.  
  3. #42
    Androidiano L'avatar di Panzerfaust


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    Quote Originariamente inviato da cangianos Visualizza il messaggio
    Se ci basiamo solo sullo statuto del '70 stiamo rovinati perchè si tratta di una legge "atavica". Leggetevi le varie autorizzazioni del Garante fino al 2011.
    Perdonami, una legge può anche essere "atavica" per i gusti di qualcuno, ma finchè è legge è legge.

    Faccio una piccola premessa : qui non si sta parlando di una persona che contesta un provvedimento quando ha commesso gravi illeciti, ma di un datore di lavoro che a priori installa un dispositivo di monitoraggio sulla navigazione di tutti i dipendenti.
    Aggiungo che non si parla di "telefono" ma di navigazione internet attraverso un telefono.

    Basta andare sul sito del Garante della privacy e in 1 minuto si trova un bel documento che sostiene l'opposto di quello che hai scritto nel tuo post:
    Garante Privacy

    Ovviamente il Garante non entra nelle sanzioni disciplinari (cosa che non gli compete), ma contesta lo strumento e alla fine intima che tale trattamento non abbia più luogo.

    Guarda caso si cita più volte l'"atavico" statuto dei lavoratori e le linee guida per posta elettronica e internet (in queste ultime troverai tutti i dettagli su come, quando e perchè si possono avere log della navigazione).


    E ora torniamo al nostro bel spirito italico, in particolare sul lavoro : IMHO è ora di finirla col pensare che la prestazione professionale sia solo "quantitativa" (devi fare 8 ore qua dentro e guai a te se fai altro, schiavo!!!), se vogliamo stare alla pari degli altri paesi deve diventare qualitativamente adeguata.
    Ad esempio nella tipica piccola impresa italiana tizio che fa sempre 1 ora di straordinario è bravo mentre caio non vale un cavolo perchè esce sempre puntuale... ma nessuno sa che, magari, fanno lo stesso lavoro solo che uno è più lento dell'altro!!!

    I nostri imprenditori e dirigenti devono imparare a valutare le risorse umane, essere presenti, vedere e capire di persona cosa realmente fanno, non fregarsene e controllare solo freddi tabulati con orari di ingresso/uscita e log della navigazione internet.

  4. #43
    Baby Droid


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    Quote Originariamente inviato da Panzerfaust Visualizza il messaggio

    Faccio una piccola premessa : qui non si sta parlando di una persona che contesta un provvedimento quando ha commesso gravi illeciti, ma di un datore di lavoro che a priori installa un dispositivo di monitoraggio sulla navigazione di tutti i dipendenti.
    Aggiungo che non si parla di "telefono" ma di navigazione internet attraverso un telefono.
    Se i dipendenti sono a conoscenza di questo software e firmano l'informativa sulla privacy e il trattamento dei propri dati e se nelle regole aziendali vi è chiaramente scritto che il cellulare aziendale è da usare per i solo fini lavorativi (il che dovrebbe essere chiaro come da legge), non è illecito questo comportamento dell'imprenditore. Interpretate male i riferimenti normativi che avete postato. Quello che dite voi è quando il datore spia i dipendenti ad insaputa loro. Mi sembrate tutti accaniti contro i datori di lavoro a priori. Non conoscete questa persona, non conoscete il clima di lavoro, vi ha detto che i suoi dipendenti accettano il software e la legge italia lo prevede.. MI SPIEGATE A VOI CHE VI FREGA? PERCHE' ROMPETE L'AMINA A QUESTA PERSONA? Rispondete No se non volete aiutarlo e finiamola con questi moralismi. Sembrate tutti lavoratori frustrati che attaccano qualsiasi datore di lavoro. Il lavoratore non è la classe più debole. Dicendo frustrati non voglio offendervi assolutamente, ma date l'impressione di essere abbastanza sofferenti su questo argomento e non vi concentrate più sulla sua semplice richiesta.
    Ultima modifica di cangianos; 27-06-11 alle 13:35

  5. #44
    Androidiano L'avatar di Panzerfaust


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    Quote Originariamente inviato da cangianos Visualizza il messaggio
    Se i dipendenti sono a conoscenza di questo software e firmano l'informativa sulla privacy e il trattamento dei propri dati e se nelle regole aziendali vi è chiaramente scritto che il cellulare aziendale è da usare per i solo fini lavorativi (il che dovrebbe essere chiaro come da legge), non è illecito questo comportamento dell'imprenditore.
    Lavoro: le linee guida del Garante per posta elettronica e internet
    Gazzetta Ufficiale n. 58 del 10 marzo 2007

    ......
    4. Apparecchiature preordinate al controllo a distanza
    ......
    Nell'esercizio di tale prerogativa occorre rispettare la libertà e la dignità dei lavoratori, in particolare per ciò che attiene al divieto di installare "apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori" (art. 4, primo comma, l. n. 300/1970), tra cui sono certamente comprese strumentazioni hardware e software mirate al controllo dell'utente di un sistema di comunicazione elettronica.

    Il trattamento dei dati che ne consegue è illecito, a prescindere dall'illiceità dell'installazione stessa. Ciò, anche quando i singoli lavoratori ne siano consapevoli.




    Spero che finalmente il concetto ti sia chiaro.

    Ovviamente è possibile fare controlli quando ci si renda conto che vengono fatti degli abusi, ma solo in quel momento e meglio con un "richiamo" generale prima di procedere.

    Anche in questi casi non si deve eccedere, come precisa il Garante nello stesse linee guida un po più avanti:



    6. Pertinenza e non eccedenza
    ..........
    L'eventuale controllo è lecito solo se sono rispettati i principi di pertinenza e non eccedenza.

    Nel caso in cui un evento dannoso o una situazione di pericolo non sia stato impedito con preventivi accorgimenti tecnici, il datore di lavoro può adottare eventuali misure che consentano la verifica di comportamenti anomali.

    Deve essere per quanto possibile preferito un controllo preliminare su dati aggregati, riferiti all'intera struttura lavorativa o a sue aree.

    Il controllo anonimo può concludersi con un avviso generalizzato relativo ad un rilevato utilizzo anomalo degli strumenti aziendali e con l'invito ad attenersi scrupolosamente a compiti assegnati e istruzioni impartite. L'avviso può essere circoscritto a dipendenti afferenti all'area o settore in cui è stata rilevata l'anomalia. In assenza di successive anomalie non è di regola giustificato effettuare controlli su base individuale.

    Va esclusa l'ammissibilità di controlli prolungati, costanti o indiscriminati.




    Ti è chiaro ora?

    E per quello che riguarda il "che mi frega" mi spiace per te, non sono un dipendente frustrato, sono semplicemente un rappresentante sindacale che (giustamente) salta su quando legge certe cose.
    Il tuo invito al silenzio su queste problematiche lo trovo ingiusto e pericoloso.
    Ultima modifica di Panzerfaust; 27-06-11 alle 19:13

  6. I seguenti 2 Utenti hanno ringraziato Panzerfaust per il post:

    docdoc (27-06-11)

  7. #45
    Baby Droid


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    Io invece trovo ingiusto e pericoloso prendere le parti solo dei lavoratori che oggi sono invece i più tutelati!! Stimo il tuo lavoro ed è ovvio che non puoi dire diversamente, però provate a fare gli imprenditori e vedete come la legge italiana vi castra. Vi sembra ingiusto essere controllati anche se ne siete a conoscenza, ma invece farvi i fatti vostri nell'orario lavorativo invece è giusto? Personalmente anche se il dipendente produce e lavora bene, trovo poco rispettoso nei confronti del datore andare a chattare, messaggiare e vedere le donnine nude nell'orario di lavoro. Poi se ci si sente frustrati perché si guadagna poco oppure il capo non ci da la medaglia... beh.. allora è meglio stare a casa, lì si possono fare i fatti propri.

    Io non ho mai fatto una telefonata privata dal telefono aziendale, mai usato l'auto aziendale per fatti propri, lavoro tutti i minuti fino alla timbratura e non ricevo medaglie o niente, ma sicuramente mi sento più onesto e soddisfatto e ho la piena fiducia dalle parti alte. Se proprio devo fare qualcosa, andare su FB o usare l'auto per un fatto veloce, avendo conquistato la fiducia dell'azienda, chiedo palesemente di fare quello che voglio e non dicono niente. Tra datore e lavoratore, la fiducia deve essere la prima cosa, e facendosi i fatti propri, non sò quanto possa servire per fare carriera.

    Cosa non è chiaro a te?

    Come ben sai l'avvento di internet e le nuove tecnologie comunicative hanno stravolto tutta la giurisprudenza. Gli stessi legislatori hanno idee diverse su internet, privacy, controllo e responsabilità. E' difficile interpretare con certezza i riferimenti normativi ed avere un quadro ben chiaro e quindi è anche giusto che abbiamo idee diverse e non voglio sostenere di avere ragione. Gli stessi tribunali possono dare sentenze diverse in casi simili. La giurisprudenza deve ancora raggiungere un livello chiaro e stabile sulla faccenda internet e telecomunicazioni.

    In ogni modo posto un testo di un sito che mi è servito molto per superare un esame all'università, diritto dell'informatica.

    Diritto Penale dell'informatica - Sicurezza delle informazioni - Repository/Archive - 2010

    Le risorse di comunicazione aziendali sono concesse in mero uso al dipendente dal datore di lavoro, che quindi ha il diritto di controllare l’uso che viene fatto;
    I controlli diretti a proteggere l’azienda e a individuare abusi sono - secondo la Corte di cassazione - del tutto leciti;
    Il controllo sull’uso delle risorse internet è facilmente strumentalizzabile sia dal datore di lavoro, sia dal dipendente;
    Per prevenire contenzioso strumentale è opportuno adottare una procedura che arrivi all’identificazione fisica dell’autore dell’illecito, solo dopo avere eseguito analisi di traffico quantitative (cioè anonime) sulla base delle quali i dipendenti, nella loro generalità, sono stati invitati a “rientrare nei ranghi”;
    È comunque obbligatorio fornire una informativa corretta, per evitare il ricorso al Garante per i dati personali.
    Il concetto, in teoria
    Le modalità di esecuzione dei controlli attuabili dal datore di lavoro sulle attività internet dei propri dipendenti sono regolate dalla L. 300/70 (Statuto dei lavoratori), dal DLGV 196/03 (Codice in materia di dati personali) e - in giurisprudenza - dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 4746/2002.
    La complessità delle variabili in gioco - tutela dei diritti dei lavoratori, protezione dei beni aziendali, adempimento alle prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro - richiede una valutazione da compiersi caso per caso.

    L’art. 4 della legge 300/70 stabilisce: È vietato l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori.

    Il comma successivo attenua la rigidità di quanto appena enunciato, prevedendo che gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l’Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l’uso di tali impianti.

    Un primo punto sul quale porre attenzione per verificare la liceità o meno dei controlli difensivi del datore di lavoro, quindi, poggia sulla valutazione delle “esigenze organizzative e produttive”, restando comunque necessario il dialogo con le rappresentanze sindacali aziendali.

    Dal punto di vista del trattamento dei dati personali, è innanzi tutto necessario capire se il datore di lavoro debba richiedere il consenso ai dipendenti per poterne controllare le attività internet.
    Se l’obiettivo dei controlli - cioè la finalità del trattamento - è solo e solamente la gestione della sicurezza, allora il consenso al trattamento dei dati non è richiesto perché:

    - è pacifico che la sicurezza di una rete dipende essenzialmente dalla possibilità di sapere da “cosa” è attraversata;
    - il monitoraggio del traffico di rete è una misura di sicurezza;
    - pertanto - pur nel rispetto delle garanzie - il monitoraggio di una rete è lecito se non addirittura obbligatorio, in quanto “misura di sicurezza”.


    La correttezza di questo approccio è confermata dalla sentenza della Corte di Cassazione 3 aprile 2002 n. 4746, che addirittura pone al di fuori dell’ambito di applicazione dell’art. 4 della legge 300/70 i controlli difensivi, intesi quali controlli diretti ad accertare condotte illecite del lavoratore.

    Dunque, se l’obiettivo è “scovare” un dipendente infedele - e, in definitiva, proteggere l’azienda - il datore di lavoro può indagare anche senza rispettare le prescrizioni dello Statuto dei lavoratori e, almeno parzialmente, del Codice dei dati personali. E questo anche se i controlli in questione dovessero riguardare l’internet.

    Anche il Garante per i dati personali si è allineato a questa impostazione con la decisione 2 febbraio 2006.
    In questa decisione l’Autorità ha stabilito la liceità dei controlli sull’uso dei computer aziendali da parte del datore di lavoro, a condizione che i dipendenti siano stati preventivamente informati dell’esistenza, tipologia e modalità esecutive della sorveglianza.


    Il concetto, in pratica
    Una volta fornita una informativa preventiva e dettagliata, la procedura di controllo dell’uso delle risorse di comunicazione può essere strutturata in sei fasi:

    Fase 1: analisi aggregata (cioè anonima) del traffico di rete e rilevazione della tipologia di utilizzo (es: 10% email, 30% file audio, 40% accesso a risorse estranee alle mansioni);
    Fase 2: emanazione di una circolare con la quale si invitano i dipendenti a “rientrare nei ranghi”, annunciando un ulteriore controllo;
    Fase 3: ripetizione del controllo, analizzando le tipologie di impiego da parte delle singole strutture aziendali e verifica dei risultati;
    Fase 4: emanazione, se i risultati sono ancora non accettabili, di una ulteriore circolare che annuncia controlli personalizzati;
    Fase 5: nuova analisi anonima per verificare la situazione;
    Fase 6: controllo individualizzato in caso di permanere di una situazione non conforme.


    Scommetto che se era una lavoratore a chiedere una richiesta del genere non avreste fatto tutto questo moralismo. Quel povero si è sentito così attaccato che ha dovuto dire che donava i cell ai nipoti. Vi aveva fatto una semplice richiesta e ne è uscita una polemica lunghissima. Ci ha provato con la donazione dei 10 euro ed è stato ben chiaro nel dire che non voleva sminuire nessun lavoro. Magari poteva esserci qualcuno che accettava. Spero di non aver infastidito troppo con la mia presenza su questo topic. Non sono imprenditore, ma un semplice lavoratore che non perde nemmeno un minuto di tempo e ne vado fiero. Non ho un salario corposo ma vado a lavorare con grande piacere. Mi piace il mio lavoro, ho superiori che mi controllano e comandano nel vero senso della parola, ma mi piace, accetto la sfida, sono stimolato a non sbagliare mai e non mi sento un soggetto da tutelare. Se il lavoro non vi piace cambiatelo, se volete stare su Facebook o vedere le donnine nude andate a casa, ma non fatelo sul lavoro!!!!!
    Ultima modifica di cangianos; 27-06-11 alle 22:22

  8. #46
    Androidiano L'avatar di Panzerfaust


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    Quote Originariamente inviato da cangianos Visualizza il messaggio
    Cosa non è chiaro a te?
    Beh, io ti cito le linee guida del Garante della privacy, tu mi porti un testo da un sito internet "terzo"...

    In realtà dice la stessa cosa del garante, si può controllare ma quando c'è necessità, con dati anonimi prima, avvisando poi ecc. ecc.

    Te lo evidenzio:

    Quote Originariamente inviato da cangianos Visualizza il messaggio
    I controlli diretti a proteggere l’azienda e a individuare abusi sono - secondo la Corte di cassazione - del tutto leciti;
    Chiarissimo : per individuare abusi, non controlli continuativi.


    Quote Originariamente inviato da cangianos Visualizza il messaggio
    Per prevenire contenzioso strumentale è opportuno adottare una procedura che arrivi all’identificazione fisica dell’autore dell’illecito, solo dopo avere eseguito analisi di traffico quantitative (cioè anonime) sulla base delle quali i dipendenti, nella loro generalità, sono stati invitati a “rientrare nei ranghi”;
    È comunque obbligatorio fornire una informativa corretta, per evitare il ricorso al Garante per i dati personali.
    Partire sempre con analisi anonime e quando vi è un illecito, certo, come la "pertinenza e non eccedenza" di cui parla il Garante.


    Quote Originariamente inviato da cangianos Visualizza il messaggio
    Il concetto, in pratica
    Una volta fornita una informativa preventiva e dettagliata, la procedura di controllo dell’uso delle risorse di comunicazione può essere strutturata in sei fasi:

    Fase 1: analisi aggregata (cioè anonima) del traffico di rete e rilevazione della tipologia di utilizzo (es: 10% email, 30% file audio, 40% accesso a risorse estranee alle mansioni);
    Fase 2: emanazione di una circolare con la quale si invitano i dipendenti a “rientrare nei ranghi”, annunciando un ulteriore controllo;
    Fase 3: ripetizione del controllo, analizzando le tipologie di impiego da parte delle singole strutture aziendali e verifica dei risultati;
    Fase 4: emanazione, se i risultati sono ancora non accettabili, di una ulteriore circolare che annuncia controlli personalizzati;
    Fase 5: nuova analisi anonima per verificare la situazione;
    Fase 6: controllo individualizzato in caso di permanere di una situazione non conforme.
    Questa modalità di controllo l'avevo già letta su diversi siti, nessuno la contesta.


    Ora, sperando sia l'ultima, ti invito a prendere visione dalle tue stesse info ove:
    1) Si parla di legittimità del monitoraggio quando c'è un presunto illecito.
    2) Occorre sempre iniziare da dati anonimi e proseguire nel dettaglio solo se la situazione rimane tale.


    Quindi, tornando al tema ed a quello che ho sempre sostenuto : un controllo dettagliato con i dati del singolo e sempre attivo è un illecito, anche se l'utente ne è a conoscenza (rivedi art. 4 delle linee guida del garante).

    Anche quel parere del Garante che ho postato ieri sanciva di fatto questa situazione, infatti vietava il permanere di quel tipo di trattamento.
    Insomma : non si può giocare a dire che si è sempre in emergenza.

  9. #47
    Androidiano L'avatar di pisudaniel


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    @Data:
    Mi pare che questo sia un forum in cui il servizio che viene offerto, di supporto, sia fondamentalmente gratuito. Se io non avessi parlato di soldi nessuno avrebbe detto nulla. Invece io, sono stato anche cortese, immedesimandomi nella ipotetica persona che si sarebbe applicata per sviluppare il software, ed ho convenuto in una piccola ricompensa/rimborso spese che potevo benissimo risparmiarmi. Sicuramente questi 10€ non ripagano la fatica ed il tempo ma è pur vero che qui non si vendono e non si comprano cose, inoltre se volevo comprarmela non mi rivolgevo a voi.
    Credo che mi abbiate attaccato un po troppo su questo aspetto quando invece non ho fatto altro che andare incontro alla persona che mi avrebbe aiutato.
    Per quanto riguarda i dipendenti, va bene, ognuno ha le sue opinioni ed è giusto esprimerle, ma basta farlo una volta, non c'è bisogno di ripeterlo. Se volete aiutarmi bene, se non condividete il motivo per cui io richiedo qualcosa dite la vostra opinione una volta e poi può bastare cosi...

    Grazie ancora[/QUOTE]


    Credo che i discorsi in questo thread abbiano cambiato "corsia". Secondo me chi partecipa a questo forum dando consigli lo fa solamente per passione, per la telefonia e soprattutto per questo sistema operativo (idea che condividi anche tu? Mah...). Probabilmente non la condividi (come fai credere) visto che la donazione l'hai offerta già nel primo post. Comunque le polemiche devono finire (sull'argomento datori-dipendenti), non ne giova il forum, invito un moderatore a chiudere o perlomeno tenere sotto controllo questo thread.

    Il forum è una cosa seria, se volete scannarvi fatelo a quattrocchi!!!

  10. #48
    Androidiano L'avatar di Panzerfaust


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    Quote Originariamente inviato da pisudaniel Visualizza il messaggio
    Il forum è una cosa seria, se volete scannarvi fatelo a quattrocchi!!!
    Beh, mi sembra che si stia facendo un discorso molto serio su un problema reale.
    Sul fatto che sia OT in questa sezione concordo.

  11. #49
    Androidiano L'avatar di pisudaniel


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    Non discuto sulla serietà dell'argomento....

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  12. #50
    Baby Droid


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    Quote Originariamente inviato da pisudaniel Visualizza il messaggio
    Credo che i discorsi in questo thread abbiano cambiato "corsia". Comunque le polemiche devono finire (sull'argomento datori-dipendenti), non ne giova il forum, invito un moderatore a chiudere o perlomeno tenere sotto controllo questo thread.

    Il forum è una cosa seria, se volete scannarvi fatelo a quattrocchi!!!
    Credo che chi partecipi al forum sia abbastanza intelligente da capire già dai primi post che la discussione si è spostata su un altro tema e non troverà indicazioni oltre, quindi se interessato al nuovo tema continuerà a leggere altrimenti continuerà la sua ricerca. Io non sarei così rigido e mostrerei un po' di apertura mentale. Mi sembra una bella cosa invece che ogni tanto si parli di certe cose anche se sono OT. Non credo che il forum sia pieno di thread come questo e quindi anche se c'è uno strappo alla regola non mi sembra la fine del mondo. Magari qualcuno può imparare qualcosa ... meglio ancora tutti. Nessuno si sta scannando, ci si sta solo confrontando. Se uno si sente attaccato basta che abbandoni la discussione e cancelli la registrazione al thread, semplice.

    Premesso che non credo nell'innocenza dei dipendenti e nemmeno di quella degli imprenditori. Le pecore nere sono ovunque.
    A chi difende gli imprenditori parlando dei dipendenti "approfittatori" rispondo con esempi diffusissimi di imprenditori altrettanto "approfittatori". Ma andiamo per gradi. Il dipendente paga le tasse in base alla sua busta paga e cerca di alleggerirle con le detrazioni sanitarie, mutuo etc. Non scarica l'automobile, il carburante, il cellulare, il traffico telefonico, il ristorante, il computer, etc. Non può essere lui a denunciare quanto guadagna perchè il suo guadagno è "spifferato" (obbligatoriamente ) dal datore di lavoro sulla sua busta paga, non può dire "ah sai purtroppo quest'anno ho guadagnato poco", non si scappa. Generalmente (almeno per quello che vedo io negli imprenditori che conosco) l'imprenditore cerca con tutti i mezzi di scampare il più possibile al fisco. Come? Denunciando solo quello che non può fare a meno di denunciare (scarsa fatturazione) o dichiarando il minimo per il suo settore. E poi tutte le detrazioni su beni utilizzati anche e soprattutto per uso personale? Automobili denunciate come mezzi aziendali utilizzati dai familiari, il carburante utilizzato dai familiari, i telefoni della famiglia, i computer di casa, il traffico telefonico degli imprenditori che viene scaricato dovrebbe essere solo ed esclusivamente traffico di lavoro. Allora mi volete far credere che non chiamano mai casa con quel telefono? Eh dai! Sono sicuro che dipendenti che hanno il telefono lo utilizzano anche per scopi privati e sono sicuro che il datore di lavoro lo sa e, se è intelligente, lascia correre. Poi se non si fida però vuole controllare. Ma l'imprenditore che utilizza il suo telefono "di lavoro" per scopi privati? Quello chi lo controlla? Qualcuno controlla se le schede carburante sono tutte relative ad un uso lavorativo? O sono servite per far andare a spasso la moglie ed i figli? Quelle detrazioni e quindi quelle tasse non pagate su chi si riversano? Non si riversano forse sui lavoratori dipendenti? Chi paga quel carburante denunciato come carburante "di lavoro"? Quanti imprenditori denunciano il SUV come autocarro (mezzo da utilizzare esclusivamente per motivi di lavoro) e poi ne fanno un uso personale? Mi volete far credere che un imprenditore che acquista un PC portatile per lavoro (scaricandolo) poi non se lo porta a casa e se gli serve lo usa per vedere dove andare in vacanza o altre cose che non sono attinenti alla sua attività?

    Allora qual'è l'idea NUOVA che da noi non prende piede? E' che tra imprenditori e dipendenti nasca un rapporto nuovo fatto di fiducia e disponibilità, di intenti comuni, di rispetto. La cosa importante è il risultato non come si raggiunge. Spesso si raggiungono buoni risultati proprio perchè sono concesse certe cose (benefit). E' molto probabile che un dipendente con dei benefit raggiunga in pochi giorni il risultato che un altro dipendente controllato e vessato raggiunge in settimane. A chi conviene questo? Se l'Italia non cambia mentalità è destinata a fallire, finchè si continuerà a pensare alle risorse come a delle macchine la produttività delle aziende rimarrà al di sotto delle proprie possibilità. Guarda caso nelle migliori aziende mondiali (Google ad esempio) i dipendenti sono abbastanza coccolati, in azienda hanno numerosi spazi ricreativi ed hanno molti gradi di libertà, questo stimola a lavorare a differenza di quello che si crede dalle nostre parti. I dipendenti vanno responsabilizzati dimostrando fiducia e disponibilità. Queste cose non le ottieni con le leggi ma con un radicale cambiamento di mentalità.

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