Se l’85% del mercato mobile è in mano al robottino verde, infatti, non tutti gli smartphone dotati di sistema operativo Android sono realizzati da costruttori membri della Open Handset Alliance. Gli smartphone AOSP, diffusi in particolare nei mercati emergenti, non includono i servizi Google e, secondo uno studio di ABI Research, rappresentano il 20% dei dispositivi consegnati nel secondo trimestre 2014.
Nick Spencer di ABI sostiene che il balzo in avanti di AOSP sia dovuto alla crescita di costruttori cinesi e indiani, non solo sui mercati interni, ma in tutta l’Asia e oltre. Xiaomi, che in Cina ha superato anche Samsung, è un ottimo esempio anche del fatto che il fenomeno potrebbe ben presto interessare anche territori come l’Europa o gli USA.
Che l’avanzata dei device AOSP rappresenti potenzialmente un grosso problema per Google è dimostrato dalla presentazione del programma Android One, con cui Big G spera di recuperare terreno.