Il blocco da parte degli Stati Uniti ha messo a dura prova il gigante cinese, che si è visto impossibilitato ad acquistare componenti per i suoi smartphone da aziende americane ed è stato costretto a rinunciare all’installazione dei servizi Google sui propri dispositivi.
A causa di queste difficoltà, Huawei si è vista costretta a cedere il marchio Honor per permettere la sua sopravvivenza. Ricordiamo che si tratta di un marchio specializzato nella realizzazione di smartphone di fascia medio bassa, in grado di vendere ogni anno circa 70 milioni di unità.
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L’acquirente è la Shenzhen Zhixin New Information Technology Co., un consorzio di circa 30 agenti e rivenditori sostenuto dal governo cinese, mentre la spesa è stata stimata da Reuters intorno ai 15 miliardi di dollari. Huawei non deterrà alcuna partecipazione nelle quote della società, nè sarà in grado di influenzarne le decisioni.
Secondo alcuni analisti, riporta bbc.com, l’azienda ha intenzione di investire la somma appena incassata nello sviluppo di componenti proprietari, in modo da ridurre progressivamente la dipendenza da quelli statunitensi.