Dalla proposta avanzata, si legge che i ragazzi di 16 e 17 anni avranno un limite di 2 ore al giorno. I ragazzi dagli 8 ai 15 anni, invece, avranno diritto a una sola ora al giorno, mentre per coloro che hanno meno di 8 anni, sono previsti solamente 40 minuti di utilizzo quotidiano.
Per di più, nella bozza si può leggere che non sarà concesso alcun utilizzo tra le ore 22 e le ore 6 del mattino seguente. Inoltre, gli smartphone dovranno tutti godere di un parental control accessibile ed efficace, in modo che i genitori possano monitorare le attività dei propri figli. Infine, è stato proposto anche un filtro dei contenuti, che consiste nell’impedire ai bambini sotto i 3 anni di visualizzare contenuti video e di avere accesso, quindi, solo a contenuti audio.
Comunque sia, la proposta di legge deve ancora passare le consultazioni pubbliche e quindi non è detto che entrerà in vigore.
Come facilmente intuibile, ciò che ha mosso questa proposta è proprio quello che tutti temiamo in questi ultimi anni vedendo i più piccoli sempre incollati allo schermo, ovvero che questi possano sviluppare una forma di dipendenza verso la tecnologia. Inoltre, anche se non è ancora stato accertato, alcuni temono che i dispositivi elettronici possano causare dei disturbi nell’apprendimento e nella crescita.
Si tratta senz’altro di una proposta di legge interessante che, almeno al momento, sembra impensabile che possa arrivare in Occidente. Ad ogni modo, se questa legge dovesse passare in Cina, i grandi sviluppatori di app come ByteDance e Tencent (aziende che sviluppano rispettivamente TikTok e WeChat), potrebbero subire qualche colpo, dato che il loro pubblico è per la maggiore quello più piccolo.
Non dobbiamo poi dimenticare il fattore legato al parental control, in quanto le aziende produttrici di smartphone si vedrebbero poi costrette a modificare alcune impostazioni per regolamentare questa funzione alla eventuale nuova legge cinese.