Honor 20, design e autonomia TOP ma tanti punti interrogativi | Recensione

17 Giugno 2019Nessun commento

Lo scorso 21 Maggio sono stati annunciati i nuovi Honor 20 e 20 Pro, i due smartphone di punta della società cinese, costola semi-indipendente di Huawei. La stretta parentela tra le due aziende ha causato l'inclusione di Honor nel tanto chiacchierato "ban" da parte di Google (e non solo). Il rapporto complicato con gli USA ha infatti rimandato la commercializzazione di Honor 20 Pro, che speriamo veda presto la luce. Tutto ciò non è accaduto ad Honor 20, il modello inferiore, che aveva già ricevuto le dovute licenze al momento del "ban". Oggi vi parlo proprio di questo smartphone, un dispositivo dalle ottime qualità, ma che arriva sugli scaffali nel momento più sbagliato.

UNBOXING e scheda tecnica

La confezione di Honor 20 contiene l’alimentatore da 5V/4.5A, il cavo USB Type-C, i manuali rapidi ed una pratica cover in silicone, utile a risolvere la sporgenza del sistema fotografico.

Sistema Operativo Android OS 9.0 Pie – MagicUI 2.1
Processore HiSilicon Kirin 980 (7 nm)
GPU Mali-G76 MP10
RAM 6 GB
Memoria 128/ GB
Display 6.26″ IPS – 412ppi
Risoluzione 1080 x 2340 FullHD+ – 19,5:9
Fotocamera
posteriore
Quattro ottiche:
– 48 MP, f/1.8, 28mm (wide), 1/2″, 0.8µm, PDAF
– 16 MP, f/2.2, 13mm (ultrawide),
– 2 MP, f/2.4, 27mm (wide), macro camera
– 2 MP, f/2.4, sensore profondità
Fotocamera
anteriore
32 MP, f/2.0
Batteria 3750 mAh
Dimensioni 154.3 x 74 x 7.9 mm
Peso 174 g
USB Type-C
NFC Si
SIM Dual NanoSim
Ricarica Wireless No

Il DISPOSITIVO : DESIGN E COSTRUZIONE

Honor ha aperto il 2019 presentando un View 20 davvero convincente, bel design, ottimi materiali e un inedito foro nel display, utile ad ospitare la fotocamera frontale. Questa caratteristica è stata poi riproposta da altri brand e anche questo Honor 20 non cambia strada. L’inclusione dell’ottica all’interno del pannello frontale permette a quest’ultimo di occupare oltre il 93% della superficie, conferendo allo smartphone un design borderless, o quasi. Lo spessore delle cornici è piuttosto trascurabile, tranne che per il mento inferiore, un po’ più ingombrante, ma nulla di drammatico.

Molto bello il retro, caratterizzato dalle 4 fotocamere con flash-LED e sistema AI VISION e da una particolare lavorazione della scocca. La trama “olografica” è stata ottenuta tramite la sovrapposizione di diversi strati, che creano un discreto effetto di profondità. Purtroppo a me a toccata la versione nera, su cui questi effetti di luce non possono essere apprezzati appieno, molto più evidenti nella variante blu.

Un’altra particolarità riguarda il sensore di impronte digitali, posizionato lateralmente e sovrapposto al tasto di blocco/accensione. Devo confessare che si tratta del primo smartphone che provo con questa soluzione e posso ritenermi soddisfatto. La facilità con la quale si raggiunge il sensore e la quasi impossibilità di mancarlo mi hanno stupito. Inoltre l’impronta viene riconosciuta al primo colpo 10 volte su 10, senza rinunciare ad un’ottima velocità di sblocco.

Honor 20 non rinuncia al sensore a infrarossi, presente sul lato superiore ma, ahimè, manca il jack da 3,5mm.

DISPLAY E MULTIMEDIALITà

Honor 20 monta un display IPS da 6.26″, in risoluzione FullHD+. Quest’ultimo occupa la quasi totalità del pannello anteriore, intervallato da un piccolo foro in alto a sinistra, ad ospitare la fotocamera frontale.

Non avere un OLED è certamente una mancanza, ma nonostante ciò non posso ritenermi deluso da questo display. La luminosità automatica è ben tarata, anche sotto la luce diretta del sole si ha una buona visibilità, ma la riproduzione cromatica non è delle migliori. Un IPS non può di certo garantire una saturazione e vividezza pari a quelle di un OLED, ma nell’ultimo periodo ho potuto apprezzare delle ottime unità che posizionano Honor 20 su un gradino leggermente più basso.

In generale niente di grave, la godibilità dei contenuti multimediali rimane discreta ma non è di certo il cavallo di battaglia del mid-range cinese. Ad infierire c’è anche l’audio, riprodotto dal singolo speaker posizionato in basso, che garantisce un volume massimo piuttosto alto ma dalla qualità appena mediocre, specialmente sulle tonalità medio-basse.

FOTO E VIDEO

Il comparto fotografico posteriore è caratterizzato da 4 ottiche:

  • 48 MP f/1.8
  • 16 MP f/2.2 grandangolare
  • 2 MP con sensore macro
  • 2 MP con sensore di profondità

Il sistema non mi ha convinto appieno, in situazioni “normali” nessun problema, colori ben bilanciati, soggetti nitidi e un’ottima modalità notte, ma sono i due sensori più piccoli a non convincere.

Infatti scattando con il sensore principale da 48 MP si realizzano scatti sempre di alto livello, nulla da dire neanche sulla grandangolare. I sensori “ausiliari” invece mi sono sembrati del tutto inutili, scattando con la lente macro non si ottiene nulla di entusiasmante, nulla che non possa essere realizzato con la sola ottica principale, stessi dubbi anche con il sensore di profondità. Quest’ultimo dovrebbe permettere un effetto bokeh da manuale, ma il risultato finale appare del tutto mediocre.

Insomma la scelta di inserire 4 ottiche mi è sembrata solo un’operazione di marketing, nessun vero vantaggio se non fosse per la grandangolare, unica funzione realmente utile.

Non posso bocciare del tutto il comparto fotografico di Honor 20, tirando le somme si tratta comunque di una buona unità, ma stento a capire la gestione dei 4 sensori. In un momento storico dove la maggior parte degli smartphone permette buoni scatti, mi aspettavo di più da un device che propone con fierezza un comparto fotografico ampiamente sopra la sufficienza, ma tutt’altro che versatile.

Ottima la qualità della fotocamera frontale, un sensore da ben 32 MP con apertura f/2.0. I selfie mi hanno convinto e trovo molto carina la funzione “Lenti AR”, che riprende ricorda le “Animoji” degli ultimi IPhone.

Ecco alcuni scatti:

SOFTWARE E PRESTAZIONI

Honor 20 monta un SoC Kirin 980 con 6GB di RAM e 128GB di spazio interno, non espandibile. Il software è Android in versione 9.0 Pie con interfaccia MagicUI, una variante Honor della EMUI di Huawei, che non porta (per ora) alcun cambiamento evidente.

Come già detto numerose volte questa interfaccia non convince graficamente, proponendo un design piuttosto vecchio, che da anni non viene aggiornato. Al di là del comparto grafico si tratta di un sistema fluido e ben sviluppato, menù intuitivi, tante funzionalità e un ottimo software fotografico.

Rimane la possibilità di cambiare il tema/icon pack, sdoppiare le app e lo “split-screen”, per il resto nessuna aggiunta o novità in particolare, insomma la solita EMUI.

AUTONOMIA

La batteria da 3750 mAh è una garanzia, con Honor 20 sono arrivato alle ore 22:00 con un abbondante 25%, nonostante più di 6h di display attivo. Con un utilizzo classico non è difficile arrivare ad un giorno e mezzo di utilizzo, senza necessità di ricaricare la batteria.

L’autonomia è quindi il vero cavallo di battaglia di Honor 20.

CONCLUSIONI

Il nuovo mid-range sarà disponibile all’acquisto dal 20 Giugno a €499, un prezzo non proprio bassissimo, ma ben più adeguato rispetto ai €699 richiesti al lancio per il View 20.

Mi hanno convinto l’autonomia, il design elegante e l’impeccabile qualità costruttiva, ma non posso che ritenermi deluso da un sistema fotografico poco più che sufficiente ed un software che stenta a rinnovarsi, proponendo una grafica decisamente da svecchiare. Peccato per la mancanza del jack delle cuffie e per il display, ormai su questa fascia di prezzo mi aspetto un OLED.

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