Recensione Google Pixel 6a: Il Pixel migliore.

22 Settembre 2022Commenta ora!

Anticipato in occasione del Google I/O di questa primavera, Pixel 6a aveva da subito catturato l’attenzione come così come accadde per i suoi predecessori 3a e 4a che si erano a loro tempo rivelati dei “best buy” per la fascia medio-alta. Le aspettative sono state altamente raggiunte, scopriamo come nel dettaglio in questa recensione del miglior Pixel 6 in circolazione.

Sicurezza, velocità e qualità sono i punti cardini di questo nuovo Pixel 6a che si posiziona nella fascia più economica della famiglia Pixel 6 da cui eredità il processore Google Tensor, primo progettato da Google interamente per Pixel, e il chip di sicurezza Titan M2 oltre al design che contraddistingue l’intera gamma 2021/2022.

Design

Il design riprende in tutto e per tutto quello di Pixel 6 e 6 Pro e avendoli avuti in qualche occasione tutti e tre sulla scrivania nella stessa colorazione, non nascondo di aver fatto sbadatamente confusione più volte su quale fosse l’uno o l’altro a colpo d’occhio. Se rispetto alla versione Pro le dimensioni e il peso sono significativamente diverse, questo Pixel 6a è visivamente poco più piccolo della sua versione 6 “standard”: 4 millimetri più corto e 3 più stretto. Lo scalino della barra posteriore delle fotocamere e meno marcato e la backcover è in plastica anziché in vetro, ma la finitura finale restituisce lo stesso feel. Peccato per la quantità di piccoli graffi che si creano nella parte bassa posteriore così come accade su tutta la gamma Pixel 6 anche solo usando il telefono in tasca o sulla scrivania. Con una dimensione contenuta e un peso di soli 178 grammi, ergonomia e praticità sono le parole d’ordine di questo Pixel 6a.

Sul lato destro troviamo il bilanciere del volume seguito nella parte alta dal pulsante per l’accensione. Un primo microfono è posto inferiormente insieme alla porta USB C e allo speaker, il secondo è nella parte alta del telefono. Pulito il lato sinistro con l’eccezione dello slot per la Nano SIM.

Display

Frontalmente troviamo un display gOLED da 6.1” – con refresh rate a (soli) 60Hz – che nasconde il sensore per le impronte digitali (da cui eredita purtroppo una ormai nota lentezza) e la fotocamera anteriore da 8MP con un angolo di apertura di 84° a fuoco fisso.

La risoluzione del display è Full HD (1080×2400) che risulta più che sufficiente per questo form factor e, sempre di più per quanto mi riguarda, anche per diagonali maggiori. Presente il supporto all’HDR10 e la certificazione Gorilla Glass 3.

Buono complessivamente il display: un refresh rate almeno a 90Hz lo avrebbe reso ottimo considerando anche la fascia di prezzo in cui si posizione il dispositivo.

Fotocamera

Per la prima volta nella gamma “A” di Pixel, non troviamo gli stessi sensori dei modelli superiori; tuttavia abbiamo a disposizione una fotocamera di altissimo livello e già rodata dai tempi di Pixel 2, portata poi su Pixel 3, Pixel 4 e infine su Pixel 5. L’unica cosa cambiata nel tempo sono i processori e il software Google che non hanno fatto altro che migliorare la resa degli scatti oltre ai tempi di elaborazione. Google è la prova vivente che con un sensore anche datato 3 anni si possono ottenere scatti in linea con la concorrenza che ogni anno aggiunge obiettivi, megapixel e quant’altro.

Questo Pixel 6a si dimostra infatti essere in grado di realizzare foto degne di un top di gamma (come era appunto fino a meno di un anno fa Pixel 5). Manca un obiettivo zoom ma era molto prevedibile data anche l’assenza su Pixel 6; presente tuttavia quello grandangolare da 12 MP.

Hardware

Come anticipato, quest’anno Pixel 6A perde alcuni componenti della sua famiglia, ma non il processore che rimane il nuovo Google Tensor, già visto e apprezzato su 6 e 6 Pro, e il chip di sicurezza Titan M2. Entrando nel dettaglio un po’ più tecnico, siamo davanti ad una CPU a 5nm con GPU Mali-G78, 6GB di RAM e 128GB di memoria interna non espandibile UFS 3.1. I presupposti per le alte prestazioni ci sono ed effettivamente la fluidità complice anche della leggerezza del sistema operativo stock è sovrana. Quando si va ad utilizzare la fotocamera per riprese video ad alta risoluzione o si iniziano a fare molti task contemporaneamente, si nota come il dispositivo inizi ad avere qualche incertezza ma rimanendo sempre in temperature più che ottimali e senza subire battery drain improvvisi. Un giusto compromesso.

WiFi 6E, USB 3.1 e Bluetooth 5.2 completano l’hardware di questo Pixel 6a.

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Batteria

Ho scelto questo dispositivo per le mie vacanze come potrete notare dalle foto di esempio e non me ne sono pentito nemmeno per un momento. La tranquillità di uscire alla mattina sapendo di essere in giro fino a sera senza possibilità di ricaricare durante l’arco della giornata e facendo continuamente foto e video è impagabile. I 4410 mAh di batteria uniti al display da 60Hz che in questo caso risulta vincente e al processore proprietario di Google sono il trinomio per una giornata tranquilla. Non c’è la ricarica rapida ne quella wireless, ma non ne ho sentito la mancanza grazie comunque ai 18W a disposizione.

Conclusioni

Google Pixel 6a è disponibile su Google Store a 459€ e su Amazon a circa 20-30€ di meno. Se cercate uno smartphone che garantisce semplicità e velocità grazie ad Android 13 (che sarà sempre aggiornato per primo) e al processore proprietario Google, un’autonomia eccellente, un’ottima fotocamera e un’ottima ergonomia, questo è quello che fa per voi.

Ancora una volta Google conferma il suo impegno per accontentare tutte le necessità dopo gli ottimi Pixel 3a e Pixel 4a che ancora funzionano egregiamente e che hanno riscontrato un ottimo successo tra gli acquirenti.

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