Unboxing
La confezione di vendita di OnePlus 3 è molto simile – praticamente identica – a quella del vecchio OnePlus 2: rossa e bianca con interni in plastica gommata. La dotazione è particolarmente “scarsa” in quanto è limitata al cavo USB Type C e al mostruoso alimentatore con tecnologia Dash da ben 4A.
Il dispositivo
OnePlus 3 è equipaggiato con un processore Qualcomm Snapdragon 820 (quad-core), che ha scalato le classifiche dei benchmark su AnTuTu posizionandosi al primo posto, accompagnato da ben 6GB di RAM DDR4 e una memoria interna da 64GB non espandibile.
Nella variante Graphite, OnePlus 3 è costituito da una scocca unibody in metallo di colore grigio con inserti per le antenne in grigio scuro sulla scocca posteriore. Il design è molto curato e dona quella sensazione di premium che tanto mancava ai precedenti modelli; in mano sta bene e risulta molto solido e ben assemblato senza il minimo scricchiolio (complice la totale assenza di plastica). Le linee di separazione tra il posteriore e i 4 lati sono arrotondate e non danno quella fastidiosa sensazione “tagliente” che a volte si nota; anche il salto tra scocca e display è ammorbidito da una fresatura cromata che addolcisce l’incontro con il vetro Gorilla Glass 4.
Se non fosse per la paura di rovinarlo graffiandolo, lo utilizzerei sempre senza cover in quanto mi sono particolarmente innamorato del design posteriore di questo OnePlus 3: per fortuna le cover originali sono si costose ma veramente eccezionali: prima tra tutte quella in carbonio che preferisco, secondo posto quella in bambù, terza classificata quella realizzata in legno scuro.
Frontalmente troviamo il display da 5.5″ Optic AMOLED da 5.5″ con risoluzione Full HD e una densità di circa 401 punti per pollice. Completano la dotazione anteriore la fotocamera da 8 Megapixel, i sensori di prossimità e luminosità, i pulsanti con retroilluminazione a LED personalizzabili in ordine e funzioni e il tasto Home centrale soft-touch che incorpora un sensore biometrico che non eccelle in velocità ma si classifica comunque nella media dei top di gamma.
Slot per le due Nano SIM e tasto di accensione/sblocco sono situati sul lato destro dello smartphone, sul sinistro troviamo invece il bilanciere per la regolazione del volume e il selettore per le tre modalità “Tutte le notifiche“, “Priorità” e “Silenzioso” come da tradizione OnePlus.
Il lato superiore è completamente pulito mentre su quello inferiore è situata a porta USB Type C (dotata di Universal Flash Storage 2.0 che consente di trasferire i dati tre volte più rapidamente rispetto alla più comune eMMC5.1), lo speaker mono, il jack per gli auricolari (non in dotazione) e il primo microfono.
Il secondo microfono per la soppressione dei rumori di sottofondo è situato sul retro, precisamente sopra alla banda superiore dedicata alle antenne. Poco più sotto spicca (proprio fisicamente in quanto è in rilievo) la fotocamera da 16 Megapixel accompagnata da un piccolo flash LED mono-tono. Molto bello il fregio OnePlus cromato centrale.
Processore | Qualcomm Snapdragon 820: Dual-core 2.15 GHz Kryo + dual-core 1.6 GHz Kryo |
---|---|
GPU | Adreno 530 |
RAM | 6 GB DDR4 |
Memoria interna | 64 GB non espandibile |
Display | Optic AMOLED da 5.5″ – Corning Gorilla Glass 4 |
Risoluzione | Full HD (1920x1080p) – 401 ppi |
Batteria | 3000 mAh |
Fotocamera posteriore | 16 MP, f/2.0, autofocus con phase detection, OIS, Flash LED flash |
Fotocamera anteriore | 8 Megapixel |
Peso | 158 g |
Dimensioni | 152.7 x 74.7 x 7.4 mm |
SIM | Dual SIM: Nano + Nano |
DISPLAY
Il dibattito nato dall’aver scelto un pannello con risoluzione FHD anziché QHD è ormai noto a tutti. L’azienda ha ribadito che non si è trattata di una scelta dettata dai costi, quanto dal voler utilizzare un pannello che non succhiasse batteria in maniera eccessiva. Gli amanti della realtà aumentata dovranno, dunque accontentarsi, ma oltre a questo, c’è veramente poco di cui lamentarsi.
La qualità del display è fra le cose che più si apprezzano di questo telefono. Certo, comparandolo con un Galaxy S7, avendoli uno a fianco all’altro, si comprende la differenza sostanziale fra i due display. GS7 a parte, i 401ppi regalano un’ottima esperienza e il livello di luminosità massimo (433 nits) contribuisce a rendere lo schermo visibile anche sotto la luce diretta del sole.
Trattandosi di un pannello AMOLED, i colori risultano ben bilanciati, con angoli di visuale praticamente perfetti e neri assoluti. Se volete giocherellare con i toni, potrete sfruttare lo slider presente nelle impostazioni del display e scegliere la configurazione che più vi aggrada. Vi ricordiamo che, con l’ultimo aggiornamento al momento sospeso per problemi, è possibile sfruttare la modalità sRGB abilitandola dal pannello sviluppatore.
Fotocamera
Ogni volta che si parla di dispositivi “bilanciati” in prestazioni e rapporto qualità/prezzo, si ha sempre il timore che il reparto fotocamera sia il collo di bottiglia del device. Possiamo, però, tranquillizzarvi fin da subito: se One Plus ha voluto effettuare dei tagli, sicuramente non lo ha fatto nel reparto fotocamera.
One Plus 3 è decisamente ben curato: la resa delle foto è coerente in quasi tutte le condizioni di luminosità, e raramente vi ritroverete a dover effettuare più di uno scatto al soggetto desiderato, prima di trovare la foto che più vi aggrada. Il sensore è il medesimo di Huawei Mate 8 e Xiaomi Mi 5. Pur non essendo la migliore offerta disponibile sul mercato, SONY IMX298, che include features quali la pixel-to-pixel isolation di DTI e PDAF (phase detection auto focus), è comunque in grado di regalare ottime esperienze. La risoluzione ammonta a 16Mpx, e la rispettiva dimensione dei pixel è pari a 1.12µm. A coronare il tutto, un’apertura f/2.0 ed un singolo flash LED.
Pur non raggiungendo i livelli del tanto bramato GS7, One Plus 3 riesce a catturare scatti ricchi di dettagli, dotati di un ottimo bilanciamento dei colori ed un livello di rumore contenuto. Talvolta si può notare come i colori tendano a tinte più calde e leggermente saturate, ma personalmente apprezzo la qualità di scatto e non mi sento di ritenere quest’ultima “variazione” un difetto.
Ottima anche la resa dell’HDR che riesce a bilanciare esposizione e contrasti senza andare a sconvolgere completamente la foto. Di nuovo colpisce la velocità con cui gli scatti vengono realizzati e la consistenza di quest’ultimi: il punta e clicca è decisamente la modalità che andrete ad utilizzare più frequentemente e OP sembra esserne cosciente.
Parliamo, quindi della funzionalità HD che troverete proprio accanto all’HDR: abilitando l’una, spegnerete l’altra. Questa funzionalità ha lo scopo di incrementare il livello di dettagli delle immagini, cercando di recuperare tutti quei particolari che in uno scatto “classico” andrebbero persi. Per rendervi conto della differenza, dovrete provare a scattare in condizioni di luminosità sfavorevole, dove potrete notare in maniera evidente l’incremento dell’attività di post processing dell’immagine: il software proverà a rimuovere quanto più rumore possibile.
Non deludono nemmeno le Macro, che risultano ben dettagliate e definite. Negli scatti in condizione di luminosità scarsa (o quasi del tutto assente) si nota l’azione del Dynamic De-noise che si impegna a tentare di ridurre in maniera sostanziale il rumore: ne risultano scatti buoni e apprezzabili.
Le due tecnologie di stabilizzazione – Optical Image Stabilization (OIS) e Electronic Image Stabilization (EIS) – contribuiscono a ridurre la sfocatura, assicurando che le foto vengano realizzate come previsto. Per i veri appassionati di fotografia, la solida modalità manuale offre i vantaggi dello scatto in RAW ed un controllo completo del sensore.
L’applicazione fotocamera ricalca la versione stock di Android, con alcune aggiunte ed una o due mancanze. L’interfaccia è pulita e semplice, i pulsanti disponibili sono pochi (nella modalità automatica), mentre un pulsante per le impostazioni rapide, vi guiderà attraverso alcuni settaggi fondamentali quali la risoluzione, il toggle per la griglia o il timer. Altre modalità proposte dall’applicazione sono il Time-lapse, la modalità panorama e la Slow Motion. La modalità manuale, infine, vi permetterà di giocare con impostazioni quali contrasto, ISO e velocità dell’otturatore, ma non preoccupatevi, il pulsante per l’auto-set è sempre a disposizione.
Software
OnePlus 3 come da tradizione monta OxygenOS 3.2, un’interfaccia personalizzata da OnePlus che aggiunge piccole chicche non invasive (nessun bloatware) ad Android stock che raggiunge in questo caso la versione 6.0.1. Per la gioia di molti il bootloader è sbloccato dall’origine perciò via libera a permessi di root e quant’altro.
OxygenOS come anticipato non va a limare le potenzialità di Android (rimane presente infatti Doze per ridurre il consumo energetico) ma semplicemente ne aggiunge altre interessanti che sono magari state viste già su altre custom ROM (si tenga presente che OnePlus e Cyanogen hanno – hanno avuto – una stretta collaborazione) come gesture personalizzabili, tema dark/light, personalizzazione delle icone, del LED di notifica, dei toggle rapidi nella barra delle notifiche e della barra di stato dove è possibile gestire molto liberamente i pulsanti a schermo (se attivati).
E’ ancora presente Shelf, una dashboard situata all’estrema sinistra delle Home Screen che mostra meteo, applicazioni recenti, contatti più utilizzati e consente di inserire al suo interno tutti i widget che ci interessano. Quando provai OnePlus 2 ricordo di aver sperato che nelle versioni successive (questa, appunto) sarebbe cambiato qualcosa e fosse stato possibile usufruire maggiormente di Shelf, ma purtroppo così non è stato. Shelf non è male, lo reputo interessante ed è comodo se si fanno chiamate frequenti a più numeri e si aprono spesso varie applicazioni che per necessità/comodità non vogliamo aggiungere alla Home. L’inserimento dei widget al momento lascia un po’ a desiderare (anche perchè non sono regolabili in altezza e sono fissi a 4×2, quindi Gmail o il calendario sono inutilizzabili), ma sarà che io tendo a non utilizzarli ormai più.
Batteria e Dash Charge
OnePlus 3 è il primo dispositivo della casa dotato di un sistema di ricarica rapida denominato Dash Charge che consente di raggiungere il 60% della carica in 30 minuti.
La casa produttrice riepiloga in 4 punti la sua tecnologia Dash Charge:
- Trasferisce molti dei processi di gestione energetica dal telefono all’adattatore Dash Charge, pertanto gran parte del calore generato durante la ricarica non raggiungerà mai lo smartphone.
- Mantiene più fresco OnePlus 3, la batteria può continuare la ricarica rapida anche durante lo streaming di video o sessioni di gioco ad alto contenuto grafico.
- Trasporta più corrente pur mantenendo la tensione a 5 volt, in modo da fornire velocità di ricarica stabili e uniformi.
- Impiega cinque misure di sicurezza per proteggere l’adattatore, il cavo e il telefono stesso. Sia il telefono sia l’adattatore sono dotati di sistemi di regolazione della temperatura che prevengono il surriscaldamento.
E’ presente un’unica modalità di risparmio energetico che non prevede nessun tipo di impostazione, è solo possibile dunque attivarla o disattivarla. Quando è in funzione si limita a ridurre l’esecuzione delle applicazioni in background e delle sincronizzazioni varie. Non sarebbe certo stato male un sistema di Power Saving con più settaggi manuali come già visto su molti altri dispositivi.
Complessivamente comunque non possiamo lamentarci dell’autonomia di OnePlus 3: i 3000 mAh abbinati a un display seppure grande ma con risoluzione Full HD e non Quad HD riescono a coprire una intera giornata anche se è necessario prestare attenzione se si vuole ottenere qualcosa di più. Il software sembra non essere ancora ottimizzato al massimo per gestire al meglio la batteria, siamo però fiduciosi e confidiamo nel fatto che il team di OnePlus sia già al lavoro per offrire un’autonomia ancora maggiore.
Cover originali
Grazie all’ufficio stampa di OnePlus abbiamo avuto il piacere di avere in prova anche tutte le cover originali per OnePlus 3 che sono disponibili sul sito ufficiale ai seguenti prezzi:
- Bamboo: 24,95€
- Karbon (Carbonio): 24,95€
- Black Apricot: 24,95€
- Rosewood (Palissandro): 24,95€
- Sandstone: 19,95€
Come ho anticipato, la mia preferita è la Karbon perché, oltre al fattore estetico che è soggettivo, al tatto risulta morbiba e mi pare anche che attutisca di più gli eventuali urti. Molto bella anche la Bamboo che risulta più sottile, rigida e – forse – più fragile. Black Apricot e Rosewood sono molto simili circa la costituzione ma cambia il colore che passa da un nero con venature grigie a un marrone con venature scure. Sandstone ha in pratica lo stesso rivestimento della cover originale di OnePlus One e OnePlus Two.
Conclusioni
Io e Stefano abbiamo provato per varie settimane OnePlus 3 prendendoci più tempo del solito per analizzare per filo e per segno ogni comportamento di questo dispositivo che ci aveva attirato fin dai primi rumor.
Il risultato è stato piuttosto chiaro: OnePlus ha messo al mondo il Flagship Killer per eccellenza che non deve scendere a compromessi. L’insieme di design, fotocamera, display, hardware e fluidità del software possiamo dire che facciano di OnePlus 3 lo smartphone ideale praticamente per tutti.
OnePlus 3 è venduto finalmente senza inviti direttamente da OnePlus a 399€ con spedizione standard gratuita o prioritaria al costo di 16,49€. I tempi di evasione sono di circa 10 giorni in questo momento ma variano continuamente a seconda della richiesta e della disponibilità di magazzino.
In alternativa lo trovate su GearBest a questo indirizzo a 401€ con spedizione gratuita (in questo caso verificate prima sul sito del venditore le frequenza 4G della vostra zona in quanto potrebbero non essere completamente supportate).