Unboxing
La confezione di OnePlus Two, rettangolare e di colore rosso acceso, contiene – date le specifiche del dispositivo – il tanto atteso cavo USB Type C per la ricarica e lo scambio dati. Entrambi i lati del cavo sono reversibili, ovvero utilizzabili in ambo le direzioni. L’alimentatore in dotazione ha un output da 2.0 Ampere con ricarica rapida. All’interno non son presenti auricolari di nessun tipo.
IL DISPOSITIVO
Esteticamente OnePlus Two riprende molto forme e dimensioni del precedente “One” risultando addirittura un millimetro più stretto ed un millimetro più corto con un incremento però dello spessore da 8,9 a 9,9 mm e del peso che passa da 162 grammi a 175 grammi a causa del nuovo telaio in alluminio che dona tuttavia maggior robustezza al dispositivo con l’aggiunta di un tocco più pregiato. La scocca posteriore, rimovibile ma solo per l’inserimento delle due nano SIM, è realizzata in materiale plastico ma molto resistente nella stessa finitura (di base) del vecchio modello: per chi non ne ha mai tenuto uno in mano, vi assicuro che a primo impatto fa un po “senso” in quanto sembra pelle battuta, ma poi ci si abitua e si apprezza.
Il telaio, come anticipato in alluminio, è di un colore grigio scuro con rifiniture cromate sui bordi; è inoltre presente un piccolissimo spessore che lo separa dal blocco LCD/Vetro che aiuta nella presa. Sul lato destro sono presenti i classici pulsanti di accensione e per la regolazione del volume; a sinistra, invece, fa capolino per la prima volta il selettore delle modalità di notifica adottate a partire da Android Lollipop. Un po in stile Apple, dunque, è possibile spostare la levetta in tre posizioni: “Non disturbare/Solo sveglie”, “Priorità” e “Tutte le notifiche”.
Nella parte inferiore troviamo due griglie rispettivamente per il microfono e lo speaker che circondano per la prima volta su un dispositivo mobile la nuova porta USB Type-C.
Il secondo microfono e l’uscita audio jack da 3.5mm sono posizionati sulla parte superiore dello smartphone; assente la porta IR.
Tornando sul posteriore, a partire dall’alto troviamo due LED flash (monocolore), la fotocamera da 13 Megapixel con stabilizzatore ottico dell’immagine e l’auto focus laser, ormai sempre più adottato dopo il lancio su LG G3.
DISPLAY
OnePlus Two monta un display molto simile a quello visto sul precedente modello seppure migliorato in visibilità, luminosità e colori. Si tratta di un pannello da 5.5 pollici Full HD da “soli” 401 ppi, un po’ pochi rispetto alla media dei competitor che tuttavia montano schermi Quad HD. Pur aspirando ai top di gamma, per la fascia di prezzo in cui si trova (300-400€) è forse il miglior display che si possa trovare. Buona la gestione automatica della luminosità, forse leggermente indecisa in alcuni casi particolari ma nulla di preoccupante. Stando a test realizzati internamente, la luminosità del display di OnePlus Two è stata misurata con un valore di ben 600 nits contro i 521 nits di Galaxy S6 e 396 di LG G4.
Pur non facendo parte del display, nella parte frontale è posizionato il sensore biometrico per lo sblocco del dispositivo con l’impronta digitale. Il tutto avviene in maniera estremamente rapida ma non sempre viene rilevato al primo colpo. Il pulsante fisico inoltre, non avendo feedback in quando non è cliccabile, non sempre risponde al touch come si spererebbe ma occorre una pressione decisa.
FOTOCAMERA
La fotocamera posteriore di OnePlus Two ha un sensore da 13 Megapixel dotato di Low Light Sensor per rese migliori in condizioni di scarsa illuminazione. Dispone di 6 lenti fisiche, apertura f/2.0 e doppio flash LED. E’ inoltre dotato della stabilizzazione ottica dell’immagine e autofocus a laser con possibilità di regolare la luminosità direttamente sull’immagine inquadrata. Supporta inoltre la registrazione di video in 4K e la gestione delle immagini in formato RAW.
Le modalità di scatto non sono molte e l’interfaccia ricorda – sfortunatamente – quella “povera” di Google che vediamo da qualche tempo sui dispositivi Nexus. Oltre a Foto, Video e Panorama possiamo scegliere tra Slow Motion e Time-lapse, piccole aggiunte che fanno di certo piacere agli appassionati. Selezionando “Foto” possiamo poi adottare la modalità “Ritocco”, “HDR” o “Immagine chiara”
L’applicazione fotocamera presenta qualche imprecisione dal mio punto di vista per la gestione dell’accesso alla galleria, è infatti necessario attendere qualche secondo di troppo e toccare l’immagine – già aperta – nuovamente per poter effettuare zoom o condividerla. Speriamo in un aggiornamento software a breve.
Complessivamente possiamo dunque dire che la fotocamera non è di certo il punto forte di OnePlus Two nonostante le caratteristiche hardware all’avanguardia come l’auto focus laser che assicura una messa a fuoco davvero istantanea; la resa finale non è all’altezza dell’agguerrita concorrenza dei top di gamma: forse un po’ sotto gli standard anche della fascia di prezzo nella quale si piazza. L’impressione è quella di prendere tra le mani uno dei Nexus prodotti prima dell’ultimo realizzato da Motorola dove la fotocamera è presente con poche ma indispensabili funzioni – ben realizzate – con una resa discreta.
SOFTWARE – OXYGEN OS
OnePlus Two è venduto con sistema operativo Android Lollipop 5.1.1 personalizzato dalla casa produttrice con l’interfaccia utente Oxygen OS che giunge alla versione 2.0 (2.0.1 con un primo aggiornamento già disponibile al download per i fortunati possessori); essa consiste in un miglioramento complessivo dell’esperienza d’uso da parte dell’utilizzatore finale aggiungendo – senza stravolgere Android Stock che continua a predominare ovunque – tante piccole funzioni che rendono più piacevole e semplice l’utilizzo del terminale.
Le prime modifiche si incontrano nella schermata home dove troviamo Shelf: un’area – al momento in fase beta – situata nella prima pagina dove è possibile inserire tutti i widget disponibili all’interno del telefono oltre a visualizzare, di default, un’immagine di copertina corredata di informazioni sul meteo, le app più utilizzate e i contatti più frequenti. Personalmente non l’ho utilizzata molto, anzi, mi dimentico che esista fintanto che non ci capito per sbaglio; magari quando uscirà dalla fase embrionale e si arricchirà di funzioni potrà avere un’utilità maggiore: per ora preferisco avere Google Now a portata di swipe.
All’interno delle impostazioni, graficamente non cambiate, troviamo qualche impostazione in più per la gestione dei tasti, delle gestures, dell’impronta digitale, della personalizzazione e dell’autorizzazione delle applicazioni.
Gestione dei tasti
OnePlus Two è dotato di un pulsante centrale fisico touch con sensore biometrico non cliccabile e, a lato, di due tasti soft touch non serigrafati (dunque invisibili se non retroilluminati) per gestire le azioni di “indietro” e “app recenti”. I tasti, oltre ad essere invertiti in quanto rappresentati con delle semplici lineette bianche/azzurrine, possono essere disattivati completamente e sostituiti con i classici pulsanti a schermo. Il tasto fisico rimarrà comunque attivo come lettore di impronte digitale e, a scelta, anche come pulsante “home”.
Per ogni pulsante, software o hardware che sia, è poi possibile impostare l’azione da eseguire in casso di doppio tocco o di pressione prolungata.
Gesture
Abilitando le gestures è possibile attivare il display con il doppio tocco ormai classico di molti dispositivi, disegnare una O per avviare la fotocamera oppure una V per la torcia e i simboli < e > per controllare le tracce audio in riproduzione. Purtroppo non è – al momento – creare gesture personalizzate.
Impronte digitali
Come anticipato, OnePlus Two è dotato di un sensore di impronte digitali posizionato sul tasto fisico centrale posizionato nella parte frontale. E’ possibile inserire le classiche 5 impronte di 5 dita e utilizzarle poi per riattivare il display senza premere nessun pulsante. Il riconoscimento è molto rapido ma un po’ incerto in certe situazioni.
Personalizzazione
Dal menu di personalizzazione è possibile al momento fare poche cose: cambiare il tema da light a dark e settore i colori del LED di notifica in caso di batteria carica, in carica o scarica oltre al colore di default per tutte le notifiche. Speriamo rendano disponibile qualche altra funzione con i futuri update.
Autorizzazioni
OnePlus, con un occhio di riguardo per la tutela dell’utente finale, ha introdotto la possibilità di gestire direttamente dal sistema le autorizzazioni delle applicazioni: per ogni app è dunque possibile visualizzare quali autorizzazioni richiede, l’ultima volta che sono state concesse e, ovviamente, impedirle singolarmente.
Fatta eccezione per il file manager, non è presente nessuna applicazione preinstallata e questo è sicuramente un pregio che apprezziamo da amanti dei dispositivi “puliti”.
Grazie al processore a 64 bit Qualcomm Snapdragon 810 Octa Core da 1.8 GHz che accompagna 4 GB di RAM DDR4, utilizzare il già leggerissimo software di OnePlus Two è veramente un piacere, è come avere tra le mani un dispositivo Nexus pronto e rapido in qualsiasi istante anche sotto sforzo. Il tanto odiato “810” non da però scampo: dopo un utilizzo intenso le temperature iniziano a salire e, seppur la scocca posteriore dissipi bene il calore, i bordi in alluminio riscaldati potrebbero dare fastidio; tuttavia non si notano particolari rallentamenti.
BATTERIA E AUDIO
OnePlus Two monta una batteria da 3300 mAh non rimovibile che consente anche con un utilizzo particolarmente intenso di arrivare comodamente oltre l’ora di cena senza bisogno di ricaricare il dispositivo che, essendo dotato di una porta USB Type C, potrebbe non essere sempre possibile se non si ha il cavo in dotazione con se. La ricarica avviene comunque in modo molto veloce grazie alla nuova tecnologia che questo connettore offre.
L’audio è buono sia in capsula auricolare che in altoparlante; la posizione tra il bene e il male nella parte inferiore del dispositivo aiuta in molti casi ma penalizza ad esempio il gaming dove il dito spesso va a coprire la cassa situata, con il telefono in landscape, lateralmente.
CONCLUSIONI
L’hype intorno a OnePlus Two è stato ed è tutt’ora molto elevato grazie anche alle capacità di marketing e di pubblicizzazione della casa produttrice; la risposta però alla domanda posta ad inizio articolo (Flagship killer o non Flagship killer?) la risposta è no. Lo scorso anno le caratteristiche tecniche dei dispositivi top di gamma delle varie case come Samsung, HTC e LG erano molto simili a quelle di OnePlus One che, venduto a praticamente la metà del prezzo della concorrenza, aveva un rapporto qualità prezzo veramente eccezionale. Quest’anno OnePlus non ha però potenziato abbastanza le specifiche della versione “Two” del proprio smartphone che non riesce dunque a giocarsela alla pari con i top competitor. Abbiamo comunque un dispositivo di fascia alta venduto ad un prezzo di partenza di 339€ per la versione da 16GB con 3GB di RAM e che arriva fino a 399€ per avere 64GB di storage e 4GB di RAM che è, almeno per ora, uno dei migliori compromessi per chi vuole alte prestazioni e materiali premium pagando “il giusto prezzo”.
Ricordiamo che, OnePlus Two è acquistabile ufficialmente solamente tramite invito e, per l’occasione, abbiamo aperto una “waiting list” che trovate a questo indirizzo tramite la quale si “scatenerà” l’effetto catena per permettere a tutti gli iscritti di ottenere il proprio OPT.
Se non volete attendere l’arrivo del vostro invito e siete disposti a spendere qualcosa di più, lo trovate già disponibile presso lo store gearbest.com per i quali vi forniamo due cupon dal valore di 10$ l’uno:
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